Museo Archeologico Lanciani

Archivio Storico

Fino al 1760 la sede della Comunità di Monticelli e del suo archivio si trovava al primo piano di un modesto edificio all’inizio di via del Capocroce, oggi proprietà privata. Successivamente il Comune si trasferì in un palazzetto in via della Lucera appositamente ristrutturato e abbellito sotto la direzione dell’architetto romano Antonio Asprucci, “principe” dell’Accademia di San Luca. Fu così che la Comunità ebbe una degna sede in cui riunire il Consiglio e conservare i documenti della cancelleria priorale. Da allora, ben ordinato e oggetto di ripetuti accurati inventari, l’archivio comunale rimase nei due locali che occupava nella Casa comunale.

Con la costituzione del nuovo Comune (1937) la parte più antica dell’archivio fu trasferita nel seminterrato del nuovo palazzo civico di Guidonia, allora completamente sgombro. All’inizio degli anni Duemila questa preziosa documentazione occupava un modesto settore del grande archivio corrente di un Comune di oltre 80.000 abitanti e la sua consultazione da parte degli studiosi era resa impossibile dalla mancanza dei requisiti fondamentali di un archivio storico: ventilazione, pulizia, illuminazione, tavoli per la consultazione.  

Una sezione dell’Archivio Storico rimasta nella vecchia sede di Montecelio e comprendente documenti prevalentemente postunitari, in occasione del restauro del palazzo comunale, ultimato nel 1988, era stata trasferita a Guidonia nell’ex mattatoio all’imbocco della Strada Provinciale 28 bis, e lì abbandonata per vari anni in completo disordine. Il suo recupero ovvero il trasporto nella delegazione di Montecelio, la collocazione in una stanza munita di scaffalature metalliche, pulizia e riordino, è stato effettuato unicamente e in modo gratuito dalla Sezione Cornicolana del Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus”.

Al termine di una storia così travagliata, è finalmente una realtà il ritorno di tutto l’Archivio Storico a Montecelio, avvenuto nel 2015, in una collocazione che permette di valorizzarlo e riunirlo in una sede più ampia: il convento di San Michele. Qui, in un’ala situata al primo piano, tre luminosi ambienti hanno accolto il materiale archivistico. Soci qualificati della Sezione Cornicolana, fra cui un’archivista, hanno compilato l’inventario di consistenza della documentazione, riordinandola cronologicamente.